Contratto metalmeccanici 2021-2024: firmato l’accordo

Raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro (CCNL) dei metalmeccanici.
Federmeccanica-Assistal, FIM, FIOM e UILM hanno raggiunto l’accordo, che riguarda 1,5 milioni di tute blu, dopo 15 mesi di trattative e uno sciopero generale di categoria.
Il contratto prevede un aumento salariale di 100 euro per il terzo livello e di 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali.
Gli aumenti riguardano il periodo va dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2024 e le tranches saranno erogate nel modo seguente:
- 25 euro a giugno 2021,
- 25 euro a giugno 2022,
- 27 euro a giugno 2023, e
- 35 euro a giugno 2024.
Il rinnovo del contratto prevede anche l’innalzamento del contributo aziendale al fondo Cometa al 2,2%, a partire dal 2022, per le lavoratrici e i lavoratori sotto i 35 anni d’età.
La riforma dell’inquadramento (che era ferma dal 1973) riguarda l’eliminazione del primo livello: infatti, a partire dal 1° giugno 2021, migliaia di lavoratori passeranno nell’attuale secondo livello.
È previsto il rafforzamento delle relazioni industriali, dei diritti di informazione, confronto e partecipazione, della formazione e, in particolare, del diritto soggettivo alla formazione (il diritto soggettivo alla formazione corrisponde ad un percorso formativo che risulta usufruibile dal lavoratore nell’arco di un determinato periodo, per acquisire competenze tecniche, gestionali, trasversali, linguistiche o informatiche).
Si introducono anche una clausola sociale sugli appalti pubblici, un testo “molto significativo” sulla violenza di genere e norme relative allo smart working.
Riguardo al welfare contrattuale, si confermano i 200 euro di flexible benefit, come da CCNL del 26 novembre 2016.
In merito al 2020, quest’anno è stato coperto con 200 euro di flexible benefit e con l’incremento di 12 euro sui minimi percepiti dalla mensilità di giugno, per effetto dell’ultrattività della struttura del precedente contratto.
I livelli di inquadramento, previsti con la riforma che rivoluziona le competenze all’interno delle aziende, saranno nove, ricompresi in quattro campi di responsabilità di ruolo. Sono previsti anche sei criteri di professionalità: autonomia-responsabilità gerarchico funzionale, competenza tecnico-specifica, competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità, miglioramento continuo e innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione.
Cosa ne pensano il Segretario Generale della FIOM e il Segretario Generale della CGIL
“La firma dell’ipotesi del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici è un grande risultato per le lavoratrici, i lavoratori e per tutto il Paese. È un investimento sul lavoro di qualità e sul futuro del sistema industriale dell’Italia”. Così il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, commenta l’accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. “Gli importanti aumenti dei minimi contrattuali salariali, la revisione dell’inquadramento professionale, il rafforzamento del sistema delle relazioni sindacali, del diritto alla formazione, alla salute e alla sicurezza, del contrasto alla violenza contro le donne e della clausola sociale sugli appalti pubblici, rafforzano e qualificano il ruolo del contratto nazionale del lavoro”, aggiunge Landini, ringraziando la Fiom per il lavoro svolto. “Ora la parola passa ai metalmeccanici che con il loro voto sono chiamati a validare questo bel contratto”.
Presto si riunirà il Comitato centrale della Fiom-Cgil: l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee sui luoghi di lavoro, dopo la riunione degli organismi unitari, e, infine, sottoposta a lavoratrici e lavoratori tramite referendum vincolante.
Il segretario generale della FIOM, Francesca Re David, così si esprime: “Dopo 4 giorni intensi di trattativa, è stato finalmente raggiunto l’accordo per il contratto nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.
Un contratto che verrà votato, un’ipotesi che verrà votata dal comitato centrale e poi sottoposta al referendum delle lavoratrici e dei lavoratori.
È un contratto importante, in una fase così complessa”.
“È un contratto che non solo dà il doppio dell’inflazione sulla busta paga dei lavoratori metalmeccanici – continua Re David – ma che interviene anche in modo importante sulla parte normativa.
Sull’inquadramento si fa una riforma importante che aggiorna in modo significativo l’inquadramento del ’73 completando l’equiparazione operai/impiegati”.
Conclude, infine: “Insomma, complessivamente un risultato che, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista salariale è frutto dell’impegno delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici; io credo anche del ruolo che loro hanno svolto, importantissimo in questo anno di covid, con la loro capacità di interlocuzione, di determinare la necessità di mettere in sicurezza e intervenire nei luoghi di lavoro”.
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